I fatti di Piazza Castello a Torino continuano a scuotere l’opinione pubblica, sui giornali questa mattina arrivano nuovi dettagli su quanto accaduto.
Nell’edizione odierna Repubblica apre così:lcol, bottiglie, ultrà: lo scandalo di Torino”. 1527 feriti, grave un bimbo. Critiche a Comune e Questura: due ragazzi interrogati”.
Proseguendo poi, secondo quanto evidenziato dalla redazione di Tuttojuve, così: ”Alcune ore prima del fischio d’inizio la piazza è stata invasa dai venditori di birre abusivi, con le bottiglie di vetro. Hanno conquistato di prepotenza la guida del tifo, si sono installati sotto il maxi schermo e avevano di tutto, fumogeni, petardi ed erano loro a decidere cosa fare». Più di un centinaio di ultrà, diffidati dalla questura di Torino si sarebbero trovati in piazza San Carlo, denuncia il tifoso: «La gestione dell’ordine pubblico era sfuggita di mano già un’ora e mezza prima della partita. Non si capiva chi controllava chi — racconta — Prima hanno fatto entrare i venditori abusivi, mentre dopo i disordini le forze dell’ordine, in particolare la polizia municipale, bloccavano l’accesso alla gente che voleva cercare i parenti feriti». Secondo l’ex ultrà, che vuole restare nell’anonimato, aver permesso a persone più volte segnalate alla Questura di partecipare all’evento ha aumentato i rischi, compresa la possibilità che dei petardi potessero scatenare il panico: «Fare andare in piazza cento persone che sono state diffidate per reati violenti di certo non ha aiutato Questa secondo me è stata una scelta precisa, e una scelta sbagliata”.
Il racconto di un tifoso presente in piazza.