Attraverso le colonne della Gazzetta dello Sport il terzino Paolo De Ceglie ha raccontato la sua vita da separato in casa alla Juventus. Ecco le sue parole:
“Una cosa che nel calcio può capitare: non trovi l’accordo con la società, il tempo passa e la situazione non si risolve. Alla fine, rimani senza una soluzione, fuori da un progetto, spalle al muro. A quel punto, ho fatto una scelta, ho pensato a quello che potesse essere meglio per me in quel momento.
Potevo allenarmi da solo, ma sarebbe stato ancora meno bello, ho preferito aggregarmi ogni giorno alla Primavera, ringrazio Fabio Grosso e il suo staff per avermelo concesso. Ho giocat qualche amichevole con loro, ma stare a Vinovo – che considero casa mia – mi ha permesso di faticare e di adattarmi allo storico dei miei test fisici. Nonostante tutto, sono ancora in forma, anche se è stato un anno difficilissimo. Senza il campo, senza la possibilità di giocarsi il posto, è un incubo che non auguro a nessuno”.