Neymar-PSG. Sembrava fatta e ancora non è detto che non lo sia. Discussioni e litigate con i ‘vecchi’ compagni di squadra, articoli di giornale in ogni lingua, discussioni televisive che sviscerano dal punto di vista morale la questione delle clausole e del valore dei soldi. Come comunicato dal Barça sul proprio account Twitter:”Neymar non si allena col permesso del tecnico“. Nonostante ciò sul Corriere della Sera leggiamo “Neymar, Intrigo internazionale. Sosta a Dubai, poi il ritorno a Barcellona. Ma ormai è deciso: il futuro è a Parigi. E i catalani bloccano il pagamento al papà“.
Perché? Ebbene, per il fatto che la clausola venga pagata in maniera piuttosto controversa: il fondo qatariota pensa di affidare a Neymar il titolo di ambasciatore del prossimo campionato mondiale di calcio, Qatar 2022, pagando al giocatore 300 milioni. Con parte di questo denaro Neymar procederebbe a liquidare la clausola rescissoria.
In linea teorica, infatti, dovrebbe essere il giocatore stesso a pagare la clausola ma così facendo sarebbe (in)direttamente il club a farsene carico. Intervistato da AS il presidente delle Liga, Javier Tebas Medrano, ha dichiarato: “Se il PSG si presenterà con i soldi della clausola rescissoria di Neymar con questo metodo, non accetteremo il pagamento e non libereremo il giocatore. Abbiamo pronta una denuncia alla Uefa, all’Unione Europea e e al Tribunale Arbitrale Sportivo, che sono gli organi competenti in materia. Vogliamo denunciare la competizione sleale contro quei club che iniettano fondi da paesi senza controlli. Per quanto riguarda il PSG è un chiaro esempio di doping finanziario di stato“. L’ultimo aggiornamento che può sembrare provocatorio viene proprio da un Tweet di Wagner Ribeiro: “Paris maravilhosa , da Torre Eifel, do vinho, da gastronomia e do FUTEBOL” (Parigi meravigliosa, della Tour Eifel, del vino, della gastronomia e del CALCIO).
Neymar Jr no s’entrena amb permís del tècnic #FCBlive
— FC Barcelona (@FCBarcelona_cat) August 2, 2017