Anche il mese di marzo sta finendo ed il Mondiale si avvicina. Lo sanno bene in Argentina, dove sta pian piano salendo una vera e propria “febbre Mundìal”. La Nazionale allenata da Sampaoli, e Lionel Messi in particolare, ha l’arduo compito di riportare la Coppa del Mondo a Buenos Aires, dove manca ormai da più di trent’anni. Di questa pressione ha parlato proprio l’ex ct del Cile in un’intervista a El Clarin:
“Messi ha una pistola puntata alla tempia che si chiama Mondiale: se non lo vince, parte il colpo. È folle che non possa approfittare del suo talento. So di dover allenare il miglior giocatore della storia. Un ragazzo che da dieci anni è il migliore al mondo modifica il tuo modo di allenare. È difficile assumere il mio ruolo quando hai di fronte qualcuno che sa di essere migliore di te. E’ una responsabilità ma anche un grande piacere”.
Sampaoli continua parlando della squadra: “È più complicato – riporta Calciomercato.com – far funzionare una squadra con giocatori che devono intendersi con Messi che ideare un piano collettivo con giocatori normali. Ma è chiaro che avere Messi nella propria squadra è quello che chiunque vorrebbe, il Barcellona è quello che è perché ha Messi, il cui modo di mantenersi sugli stessi livelli nel tempo lo mette al di sopra di tutti. La grande differenza fra Leo e il resto delle grandi stelle nella storia del calcio è il suo amore per il pallone, per il calcio, qualcosa di ineguagliabile”.